Una nuova generazione di artisti ha dato vita a quello che può essere considerato a tutti gli effetti il più grande museo a cielo aperto d’Italia dedicato all’arte urbana: quattromila metri quadrati di superfici dipinte da quindici autori per un totale di venticinque opere diffuse. Siamo a Pisa, nella città che custodisce l’ultimo murale di Keith Haring “Tuttomondo”: il suo centro cittadino, la Darsena e il quartiere di Porta a Mare sono i luoghi scelti dall’associazione st_ART Attitude e del suo fondatore Gian Guido Grassi che, con il sostegno di Consiglio della Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu, hanno portato nella città toscana un complesso intervento di rigenerazione urbana di notevole durata.
Tutto inizia nel 2017 con la realizzazione del primo ciclo di murales nel quartiere di Porta a Mare, a cura di alcuni tra i più quotati street artist italiani chiamati a ridipingere un quartiere di Pisa in cui si trova ancora traccia della sua anima di Repubblica Marinara. Ospite internazionale di quella prima edizione è stato Gaia, autore all’epoca di un’opera di grandi dimensioni sulle pareti esterne dell’azienda Saint Gobain, colosso multinazionale dell’edilizia sostenibile con sede operativa a Pisa. A coordinare l’operazione il giovane curatore Gian Guido Grassi, in grado di catalizzare in due anni di manifestazione (2017 e 2018) artisti come Ozmo, Zed1, Etnik, Fra32, Aris, Moneyless, Tellas, Alberonero, Beast, Rusto, AEC Interesni Kazki, IMOs. L’evento raccoglieva l’eredità di Keith Haring e di Panico Totale, manifestazione che negli anni ’90 che si era trasformata da ritrovo underground degli street artist a manifestazione di richiamo per artisti urbani da tutto il mondo. A consolidare questa attitudine, mostre temporanee ed eventi di live painting che hanno segnato alcune delle più importanti rassegne cittadine, tra cui alcune edizioni di Internet Festival. Fino alla collettiva Attitude (11 dicembre 2021 – 3 aprile 2022), allestimento che ha coinvolto circa 50 tra i più interessanti artisti urbani contemporanei, portando diverse tipologie di opere dalla strada al palazzo: in questo caso, Palazzo Blu, uno dei più importanti centri d’arte in Italia. La mostra accompagnava e in qualche modo gettava uno sguardo oltre la retrospettiva dedicata proprio a Keith Haring nello stesso periodo.
Sul finire del 2023 la prima edizione del Festival della Strada, tra le sale di Palazzo Blu, la Chiesa di Santa Maria della Spina e la strada, appunto, dove gli artisti coinvolti hanno trovato ciascuno la propria “tela”. Kobra – una celebrità in Brasile, noto in tutto il mondo per le opere di grandi dimensioni dai colori sgargianti e i temi sociali – ha realizzato sul Centro Maccarrone uno dei murales più ampi in Italia, ispirandosi alle scoperte di Galileo Galilei e all’indole di Pisa come città della scienza, dell’innovazione, avamposto nelle esplorazioni (per mare e per cielo). Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto – coinvolti nel festival insieme al portoghese Gonzalo Borondo e al pioniere dell’astrattismo muralista in Italia 108 – hanno aggiunto dei pezzi prestigiosi alla collezione di murales del quartiere di Porta a Mare. L’itinerario abbraccia idealmente anche il vicino comune di Vecchiano, dove l’artista romana Gio Pistone ha trasformato in un’opera d’arte un playground, nell’ambito di un progetto sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana e dal Comune di Vecchiano, con il coinvolgimento UMMA Playground.
Con il completamento dei murales a cura di Etnik e Zed1 al Deposito della Polizia Idraulica di Pisa, parte della prima edizione del Festival della Strada (visitato da 30mila persone tra ottobre 2023 e gennaio 2024) e di un ampio progetto di rigenerazione urbana sostenuto dal Consiglio della Regione Toscana, si presenta oggi un nuovo itinerario, da percorrere a piedi o in bici, per conoscere passato e presente della città della Torre pendente e di una forma d’arte in costante evoluzione, alla quale recentemente hanno aperto le porte musei e istituzioni culturali di alto livello.
Oggi il museo a cielo aperto si snoda tra il murale di Kobra in via Silvio Pellico, alle porte del centro storico e pochi passi da Tuttomondo di Keith Haring, fino alla Darsena, comprendendo i piloni della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, diventati oggetto di interventi artistici. Il museo a cielo aperto di arte urbana di Pisa è stato reso possibile anche grazie a sponsor tecnici quali Renato Lupetti e Caparol, e ha potuto da sempre contare su un grande coinvolgimento della cittadinanza, a partire dai Soci Coop e dall’Associazione Down, che ha partecipato anche attivamente alla realizzazione di alcune opere.
Luca Starita